La storia di Cinzia, vittima di un narcisista maligno: “Mi ha annientata e isolata dal mondo”
Dalla seduzione alla violenza psicologica: il racconto di una donna che ha trovato la forza di uscire dalla trappola di un narcisista maligno
di Giuseppe Sciarra
La chiameremo Cinzia, nome di fantasia per tutelare la sua identità. È una donna romana, lavora come commessa, e porta ancora con sé le cicatrici di una relazione che l’ha segnata profondamente. Il suo ex compagno, un sedicente cartomante e modello, l’ha manipolata, isolata e umiliata per anni. Una storia di amore tossico e violenza psicologica, come purtroppo accade a molte donne che cadono nella trappola del narcisismo patologico.
Come ha conosciuto il suo ex compagno?
In un locale. Mi aveva colpito subito: sicuro di sé, spigliato, affascinante. Era il ragazzo più desiderato dalle donne quella sera, e probabilmente anche il più invidiato dagli uomini. Faceva il cartomante, e si offrì di leggermi le carte. Mi disse cose così precise che restai senza parole. Mi riempì di attenzioni, di frasi dolci, di gesti premurosi. Mi sembrava di aver trovato finalmente un uomo capace di capirmi e di leggermi dentro. Non sapevo che quella “magia” sarebbe diventata presto una gabbia.
Durante la prima lettura mi disse che dovevo allontanarmi da una persona “tossica” che mi stava facendo del male — e in effetti era vero. Poi aggiunse che presto avrei incontrato “l’uomo della mia vita”. Poche ore dopo mi scrisse. Ci siamo rivisti il giorno successivo a casa sua, per un’altra lettura dei tarocchi e da lì è cominciato tutto.
Che tipo di uomo le è sembrato all’inizio?
Appassionato, intenso, protettivo. Anche se già dai primi giorni notavo la sua gelosia, la consideravo una forma d’amore. Mi trattava come una principessa: attenzioni, regali, parole che nessuno mi aveva mai detto. Crescendo con un padre freddo e anaffettivo, per la prima volta mi sentivo davvero vista, amata, al centro del mondo. Mio padre non è mai riuscito a esprimere affetto. Con lui non c’è mai stato dialogo, né tenerezza. Quando il mio ex è entrato nella mia vita, ha colmato quel vuoto. Era come se finalmente qualcuno mi facesse sentire importante. E quando scopri che quella sensazione è solo un’illusione, è devastante. Il narcisista riesce a compensare certe mancanze in modo così perfetto che, anche dopo aver capito chi è davvero, staccarsene diventa difficile.
Quando ha iniziato a capire che qualcosa non andava?
Poco alla volta. Mi diceva che le mie amiche mi invidiavano, che non erano alla mia altezza. Mi ha convinta a interrompere i contatti con quasi tutti. Ogni giorno mi ripeteva che ero fortunata a stare con lui, che nessuno mi avrebbe mai amata così. Parlava per ore solo di sé e dei suoi presunti trionfi. Io ascoltavo. E intanto perdevo pezzi di me.
C’è stato un momento preciso in cui la situazione è degenerata?
Sì, quando mi ha costretta a lasciare il lavoro. Voleva sapere dove andavo, con chi parlavo, perfino come guardavo gli altri. Se in un bar avessi risposto con un sorriso al cameriere, sarebbe scattato la lite. Una volta, ho appoggiato una mano sulla spalla a un suo amico gay da noi a cena. Quando è andato via mi ha insultata e schiaffeggiata. Mi ha gridato che lo avevo umiliato. Io avevo paura e volevo lasciarlo, ma dopo le sue scuse sono rimasta. E lì ho capito quanto profondo fosse il mio legame di dipendenza.
Quando ha deciso di porre fine alla relazione?
Dopo una minaccia di morte. Mi disse che non valevo nulla, che dovevo ritenermi fortunata ad avere un uomo come lui. E che mi avrebbe ammazzato se scopriva che lo tradivo. Ho iniziato a scrivere di nascosto a un’amica che avevo allontanato. Mi mandò dei video sul narcisismo patologico. Guardandoli, ho capito tutto. Ogni tratto, ogni comportamento, era il suo. Era un narcisista overt maligno.
Con l’aiuto della mia amica e del suo compagno. Approfittando di un suo viaggio, ho preso le mie cose e sono scappata. Lui ha provato a ricontattarmi, mi ha minacciata ancora, ma quando ha ricevuto una diffida è sparito. Poco dopo, ho scoperto l’ennesima verità. Che si prostituiva con uomini. Era un escort. Un amico della mia amica ha trovato il suo profilo online. Mentre stava con me, frequentava altri. Mi è crollato il mondo addosso. E come se non bastasse, ho contratto un’infezione da Papillomavirus Umano. Non avevo avuto altri partner. È stato un colpo durissimo.
Come sta oggi?
Meglio, anche se le ferite non scompaiono mai del tutto. Faccio psicoterapia, ma la paura è ancora lì. Non ho più avuto relazioni, e ammetto di avere timore degli uomini. Spero, un giorno, di poter tornare a fidarmi e a vivere senza paura. Il narcisismo è una malattia dell’anima. Chi ne soffre non è capace di amare. A volte provo perfino pena per queste persone.
L’ha più rivisto?
No. So solo che ha tentato il suicidio. Non mi ha fatto piacere saperlo, io non lo odio. Mi auguro solo che non faccia più del male a nessuno.
