Vila-Matas a Roma: Scrivere può ancora salvare l’uomo
Lo scrittore spagnolo ospite d’onore alla Residenza dell’Ambasciatore incanta il pubblico
di Ludovica Zurzolo – 30 giugno 2025
La Residenza dell’Ambasciatore di Spagna in Italia, venerdì 27 giugno 2025, ha dedicato una serata alla letteratura, alla riflessione sul ruolo dello scrittore e alla sottile frontiera tra finzione e realtà. È questo il clima che ha accompagnato l’incontro con Enrique Vila-Matas, tra i più importanti autori europei contemporanei, in un evento organizzato dall’Instituto Cervantes di Roma, con il supporto dell’Ambasciata di Spagna e dell’Associazione Ispanisti Italiani (AISPI).
Vila-Matas, autore catalano tradotto in 32 lingue, ha dialogato con studiosi e scrittori italiani, offrendo al pubblico uno spaccato della sua opera ricca di ironia, e riflessione metaletteraria. Uno scrittore che – come ha ricordato lui stesso – scrive per “combattere gli emissari del nulla” e difendere l’umano attraverso la parola.
L’incontro, giunto alla sua terza edizione dopo quelli dedicati a Eduardo Mendoza e Juan Jesús Armas Marcelo, è stato aperto dai saluti dell’Ambasciatore D. Miguel Ángel Fernández-Palacios Martínez e del direttore dell’Instituto Cervantes Ignacio Peyró. Sono intervenuti anche Renata Londero (presidente AISPI), la professoressa Elena Liverani (Università IULM) e lo scrittore Andrea Bajani, che hanno contribuito a delineare il profilo di un autore “sovversivo con eleganza”, capace di unire sperimentazione e profondità.
Vila-Matas, durante la serata ha ripercorso alcune tappe della sua carriera, dagli esordi nella Barcellona degli anni ’70 ai soggiorni parigini nell’appartamento di Marguerite Duras, dove trovò la sua voce letteraria. Opere come “Storia abbreviata della letteratura portatile”, “Bartleby e compagnia” e “Il mal di Montano”, hanno ridefinito i confini tra romanzo e saggio, tra autobiografia e invenzione, diventando riferimenti imprescindibili per comprendere la letteratura del nostro tempo.
Nella conversazione, non sono mancati riferimenti alla sua ammirazione per James Joyce – omaggiato ogni anno a Dublino con l’Ordine di Finnegans – e al ruolo della scrittura come forma di resistenza esistenziale. “L’orgoglio dello scrittore di oggi – sottolinea Vila-Matas – deve consistere nell’affrontare gli emissari del nulla, sempre più numerosi in letteratura, e combatterli fino alla morte per non lasciare l’umanità proprio nelle mani della morte… Perché, checché se ne dica, la scrittura può salvare l’uomo. Anche nell’impossibile”.
Roma conferma il suo ruolo nella promozione della letteratura ispanoamericana. L’evento ha confermato l’impegno dell’Instituto Cervantes nel portare a Roma alcune tra le voci più significative del panorama letterario spagnolo e ispanoamericano. Una serata che ha lasciato il segno tra gli appassionati di letteratura, attratti da un autore che continua a interrogarsi – e a interrogarci – sul senso del narrare.