“Rutas de Esperanza”: la prima collettiva di arte contemporanea dominicana
Arte, speranza e neuroscienze: come l’immaginario dominicano attiva nuovi percorsi cognitivi
di Gloria Gammarino
Il 20 novembre 2025, inaugurata nella Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma (Piazza Navona 91), si è inaugurata “Rutas de Esperanza. Arte contemporáneo dominicano”, la prima grande collettiva dedicata alla scena artistica dominicana contemporanea presentata nella Capitale. Il pubblico romano, ha avuto l’opportunità a immergersi in un universo visivo complesso, ricco di riferimenti storici e simbolici.
Organizzata dall’Ambasciata della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede, in collaborazione con l’Instituto Cervantes, la mostra è curata da Julián Kunhardt con la partecipazione della curatrice italiana Rita Cerciello. Riunisce 14 artisti e un totale di 35 opere: dipinti, sculture, fotografie e installazioni site-specific, che compongono un vero atlante della sensibilità artistica dominicana di oggi.
Ogni artista porta con sé una voce unica, dando forma a un dialogo potente tra memoria, identità e contemporaneità. Tra gli autori: Soraya Abu Naba’a, Guadalupe Casasnovas, Robert Castillo, Simón de los Santos, Jared Guerra Mirabal, Melanio Guzmán e Juan Trinidad.
I temi centrali oscillano tra radici e trasformazione: l’identità dominicana, segnata da un forte sincretismo culturale; la storia dell’isola e le sue spiritualità; le migrazioni come esperienza personale e collettiva; le tensioni della modernità. Sono temi che non solo narrano un Paese, ma attivano processi percettivi profondi: le opere sollecitano memoria, associazioni simboliche e immaginazione, dialogando con il modo in cui il cervello costruisce significati a partire da immagini, forme e metafore.
Secondo il curatore Kunhardt, la mostra propone “una lettura ampliata del concetto di speranza: una promessa di vita, una forza generativa, una corrente estetica e vitale che attraversa geografie, corpi, tradizioni e intuizioni”. Le opere, dall’astrazione lirica alla figurazione simbolica, funziona come una mappa emotiva, in cui ciò che è trascendente non viene solo evocato, ma percepito come presenza viva.
L’allestimento della Sala Dalí, di Piazza Navona, ha un valore simbolico: Roma, città storicamente legata alla spiritualità e al dialogo interculturale, diventa luogo d’incontro tra un’energia artistica caraibica e una tradizione europea millenaria.
Inoltre, la mostra si inserisce nel contesto del Giubileo 2025, nominato “Jubileo de la Esperanza”, un ponte ideale con il tema dell’esposizione.
L’ambasciatore dominicano presso la Santa Sede, Víctor Suárez Díaz, ha dichiarato che l’evento rafforza l’impegno dell’Ambasciata nella promozione internazionale dell’identità culturale dominicana.
“Rutas de Esperanza” non è soltanto una mostra, ma un vero percorso, una rotta che unisce radici caraibiche e visioni universali. Invitano lo spettatore a lasciarsi attraversare da una forza vitale attiva, una corrente che stimola immaginazione, empatia e riflessione.
In un’epoca segnata da sfide globali, questo dialogo tra l’isola e Roma dimostra come l’arte possa essere un potente mezzo di comprensione. In un’epoca segnata da sfide globali, la mostra dimostra che la speranza resta uno strumento essenziale: non per chiudere gli occhi di fronte alle difficoltà, ma per guardarvi dentro e trarne energia.
