Rajasthan: spiritualità, palazzi e contrasti nel cuore dell’India dei Maharaja
I palazzi dei Maharaja diventano hotel esclusivi, mentre la spiritualità millenaria dei templi attira viaggiatori in cerca di autenticità. Il Rajasthan, regione del Nord India, si conferma una delle mete emergenti del turismo esperienziale
di Elisabetta Lattanzi
Nel cuore dell’India settentrionale, il Rajasthan continua a esercitare un fascino potente su viaggiatori da tutto il mondo. Un tempo terra dei Maharaja, gli antichi sovrani indiani. Con le loro ricchezze hanno edificato sontuosi palazzi, fortezze e templi e dove si può ammirare un’architettura unica al mondo, frutto dell’influenza delle religioni induista, musulmana, buddista e giainista.
E’ una terra di contrasti, dove modernità e tradizioni convivono allo stesso tempo, residenze moderne con accanto baracche, grovigli di fili elettrici a vista, mucche che circolano liberamente per le strade a scorrimento veloce, scimmie che osservano curiose i turisti, indiani che pregano con il volto dipinto. Il traffico intenso e rumoroso per le strade della capitale, profumo di spezie nei quartieri più vecchi delle città, donne vestite con gli abiti tradizionali, i costosi sari di seta dai colori sgargianti. Povertà e ricchezza, spiritualità e tecnologie super avanzate nella cyber city di Gurgaon, sobborgo di Delhi. Tutto questo è il cuore pulsante del Rajasthan, che sta conducendo in India molti turisti europei.
Una terra di contrasti. Un viaggio in India riempie il cuore: per semplicità e accoglienza degli indiani, per il misticismo che si prova entrando scalzi nel tempio dei Sikh, per la maestosità del Taj Mahal, il monumento funebre simbolo dell’amore eterno, l’unicità del palazzo dei venti, le possenti mura di Gwalior, la città eretta in cima ad un promontorio in arenaria, raggiungibile a dorso di elefante.
A tutto questo si aggiunge il sacro fiume Gange e Varanasi, capitale spirituale dell’Induismo e dimora eterna del dio Shiva. E’ sulla sponda del fiume sacro, gli Induisti al tramonto cominciano le loro cerimonie, sulle scalinate che conducono al fiume i fedeli fanno le loro abluzioni, pregano e depositano in acqua fiori e lanterne.
Secondo i dati dell’India Tourism Development Corporation, l’interesse per il Rajasthan è in crescita tra i viaggiatori europei, soprattutto italiani, francesi e tedeschi. Il mix tra bellezza architettonica, tradizioni vive e spiritualità profonda risponde alla crescente domanda di turismo esperienziale, un trend che punta più sull’autenticità che sulla semplice vacanza.
Un’atmosfera unica dove l’uomo torna alle origini, al senso della vita, alla riflessione sulle azioni giuste. Un momento in cui il tempo sembra bloccato e anche chi non crede sente un “qualcosa”.
Il Rajasthan non è una destinazione facile da dimenticare. Oltre alle immagini da cartolina, lascia un impatto emotivo forte.
“È come se il tempo rallentasse, e improvvisamente diventasse importante esserci, davvero,” dice Chiara, 28 anni, tornata da poco da un ritiro spirituale a Pushkar.
È una terra da emozioni forti. Si passa dallo stato di distacco tra corpo ed anima all’essere nel “qui ed ora” condizione rara per l’era dell’online. Forse è proprio questo che continua ad attirare tanti viaggiatori.
