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L’Occhio dell’Artista: l’arte di Alfredo Troise contro i pregiudizi arriva in Campidoglio

di Eddy Stefani

“L’arte è un nutrimento dell’anima e guarisce da ogni forma di male” Alfredo Troise

Un invito a guardare oltre le apparenze, ad accogliere le complessità dell’essere umano e riscoprire, attraverso l’arte, nuove prospettive sulla realtà.  Questo è il cuore pulsante di L’Occhio dell’Artista – L’Arte contro i Pregiudizi, la mostra-evento del 9 ottobre nella suggestiva Sala del Carroccio al Campidoglio, a Roma.

Protagoniste dell’iniziativa le opere del Maestro Alfredo Troise, artista affetto dalla sindrome di Tourette, il cui percorso umano e creativo è un potente esempio di riscatto e autenticità. La mostra nasce dalla collaborazione tra il Centro Italiano Gestalt (CIG) e l’Osservatorio contro la violenza di genere “Prima ancora del mai più”, con il desiderio di promuovere una cultura dell’inclusione e della consapevolezza.

Attraverso il suo lavoro, Troise trasforma la sua esperienza personale in un linguaggio capace di emozionare, scuotere e far riflettere.  “L’arte è un nutrimento dell’anima e guarisce da ogni forma di male”, afferma l’artista.

In un mondo in cui la diversità è che spesso fraintesa o stigmatizza, Troise utilizza la creatività come strumento di libertà e comunicazione. Le sue tele, cariche di colore, ricche di emozioni e visioni oniriche, testimoniano quanto l’arte possa essere una forma di resistenza e rinascita, rompendo gli schemi imposti dai pregiudizi.

La sindrome di Tourette, ancora oggi poco compresa, è un disturbo neurologico caratterizzato da tic motori e vocali involontari. Più delle sue manifestazioni cliniche, sono i pregiudizi sociali a rappresentare la vera sfida per chi ne è affetto. Eventi come questo offrono uno spazio di ascolto, confronto e valorizzazione della diversità in ogni sua forma.

“Le neuroscienze ci insegnano che l’espressione artistica è una forma profonda di integrazione mente-corpo”, spiega il prof. Roberto Gradini, direttore del Master in Psiconeurobiologia presso l’Università di Roma –  Sapienza. “Valorizzare  – prosegue Gradini – la diversità neurobiologica attraverso l’arte significa ampliare la nostra comprensione dell’umano”.

Anche per la comunità terapeutica, l’arte può diventare un ponte verso la guarigione: “Come terapeuti della Gestalt, crediamo che ogni individuo porti in sé un potenziale unico. La creatività può trasformare la sofferenza in bellezza e connessione”, sottolinea il dott. Paolo Greco, psicoterapeuta e direttore scientifico del  Centro Italiano Gestalt.

La giornata si apre con i saluti istituzionali di Maria Nellina Spataro e dello stesso Paolo Greco, seguiti da un intenso programma di interventi che vedrà la partecipazione di rappresentanti del mondo politico, culturale e accademico.

Tra gli ospiti: Don Antonio Coluccia, Sorella Emilia Bruna Scarcella, la Senatrice Stefania Pucciarelli, il Senatore Maurizio Gasparri, l’Onorevole Alessandro Battilocchio e l’Onorevole Francesco Carpano, solo per citarne alcuni.

Presenti anche voci autorevoli del mondo scientifico e universitario, tra cui il Prof. Massimo Ciccozzi, il Prof. Carlo Taormina, la Prof.ssa Maria Rita Parsi, il Prof. Natale Fusaro e nuovamente il Prof. Gradini.

Nel corso dell’evento conferite targhe di riconoscimento ad Alfredo Troise, a Sorella Emilia Bruna Scarcella e a Don Antonio Coluccia, per il loro impegno umano e sociale.

L’ingresso alla mostra è gratuito. L’appuntamento è per giovedì 9 ottobre 2025 alle ore 17.00 presso la Sala del Carroccio – Piazza del Campidoglio, Roma.

Un’occasione imperdibile per riscoprire il potere dell’arte come strumento di dialogo, inclusione e trasformazione.