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Alcol allarme ISS: consumi pericolosi in crescita tra minori, donne e over 65

Nel 2023 oltre 8 milioni di italiani a rischio. Binge drinking tra i giovani e scarsa assistenza agli anziani. Per l’ISS: “Più prevenzione e regole più severe”

di Patrizia Miracco

Italia, il consumo di alcol continua a rappresentare una minaccia concreta per la salute pubblica. Secondo i dati 2023 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), oltre 8 milioni di persone hanno consumato alcol in quantità considerate a rischio, con modalità potenzialmente dannose per la salute fisica, mentale e sociale.

Non sono solo i numeri restano critici, ma il cambiamento del volto del consumo a rischio, crescono i casi tra minorenni, giovani donne e anziani, fasce spesso escluse dai percorsi di prevenzione.

Secondo il nuovo comunicato dell’ISS, tra gli adulti i consumi a rischio riguardano il 21,2% degli uomini e il 9,2% delle donne. Particolarmente diffuso il fenomeno del binge drinking (bere per ubriacarsi in una singola occasione) che ha coinvolto circa 4,13 milioni di italiani, con un picco preoccupante tra i 18–24enni: lo pratica il 18,7% dei maschi e il 10,1% delle femmine.

Tra i minori, sono oltre 615.000 quelli coinvolti in consumi pericolosi. I dati più preoccupanti riguardano la fascia 11-17 anni, con percentuali che toccano il 39,2% nei maschi e il 30,7% nelle femmine tra i 16 e i 17 anni. Anche gli over 65 risultano fortemente esposti. Il 31,2% tra i 65 e i 74 anni e il 29,1% degli over 75, consuma alcol in modo non sicuro. Il dato ancora più critico è che sono la fascia meno intercettata dal sistema sanitario, nonostante l’elevata vulnerabilità fisica e sociale.

L’Osservatorio Nazionale Alcol dell’ISS, nel report di aprile 2025 è chiaro: “I consumatori a rischio assorbono la quota più significativa dei costi sanitari e sociali del bere. Eppure, solo l’8,1% dei consumatori riceve un trattamento adeguato”.

Negli ultimi dieci anni, si registra un calo del 10,4% nel consumo a rischio tra gli uomini, tra le donne i numeri sono stabili, oscillano tra l’8,2% e il 9,2%. Secondo l’ISS “testimonia una carenza strutturale nella prevenzione, soprattutto nei confronti delle fasce più fragili”.

L’Istituto lancia un appello urgente: è necessario intervenire precocemente, soprattutto tra i più giovani, con programmi nelle scuole, formazione obbligatoria per i professionisti della salute, limitazioni alla pubblicità, regolamentazione del marketing e misure fiscali più restrittive, come raccomandato anche dall’OMS e dal Comitato Economico delle Nazioni Unite.

Il quadro completo è disponibile nel rapporto annuale “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia 2025”, disponibile integralmente su EpiCentro – ISS.