AttualitàCongressiHomeMedicinaNeuroscienzeSanità

A Firenze il congresso internazionale sul dolore: Italia protagonista della ricerca

Il congresso internazionale “Pain Medicine, a long journey” riporta Firenze al centro del dibattito mondiale sulla cura del dolore

di Patrizia Miracco

Il 12 e 13 settembre, il capoluogo toscano ha ospitato il congresso “Pain Medicine, a long journey”, promosso dalla Fondazione Menarini in collaborazione con la Fondazione Paolo Procacci. A cinquant’anni dal primo congresso mondiale sul dolore, organizzato a Firenze nel 1975 dal noto anestesista John Bonica, i principali esperti internazionali sono tornati a confrontarsi. Al centro dell’incontro, le più recenti innovazioni nella cura e nel trattamento del dolore.

Il dolore cronico non è solo un sintomo, ma una vera e propria malattia che può compromettere profondamente la qualità della vita” spiega il professor Pierangelo Geppetti, presidente del Comitato Scientifico del congresso e docente di Farmacologia Clinica all’Università di Firenze. Mentre il dolore acuto ha una funzione di allarme utile alla sopravvivenza, quello cronico rappresenta spesso un “segnale impazzito”, non più correlato a un danno reale.

Da qui nasce l’urgenza di terapie sempre più mirate, efficaci e personalizzate.

Tra le novità farmacologiche presentate spiccano: la suzetrigina, primo antidolorifico non oppioide approvato negli ultimi 20 anni per il dolore post-operatorio, la ciclobenzadrina sublinguale, miorilassante approvata per la fibromialgia, e la scoperta del gene SCL45A4, legato alla percezione del dolore cronico.

Parallelamente, le tecnologie digitali stanno rivoluzionando la cura del dolore. L’intelligenza artificiale permette diagnosi più precise e terapie su misura, mentre la realtà virtuale e i dispositivi indossabili aprono nuove strade per il trattamento, soprattutto in ambito oncologico e riabilitativo.

“Il futuro della medicina del dolore è la medicina di precisione – sottolinea il professor Giustino Varrassi, presidente della Fondazione Paolo Procacci – Ogni intervento sarà modellato sul profilo unico del paziente, anche grazie ai cosiddetti ‘digital twins’, repliche virtuali del corpo umano”.

L’Italia è tra i protagonisti della ricerca internazionale nella terapia del dolore. Tra le scoperte più importanti c’è il coinvolgimento del CGRP, una molecola chiave negli attacchi emicranici, che ha portato allo sviluppo di terapie altamente efficaci. Inoltre, lo studio sulle cellule di Schwann, coinvolte nella modulazione del dolore, potrebbe offrire soluzioni innovative per il trattamento del dolore oncologico o neuropatico.

Il congresso è stato anche l’occasione per celebrare i 50 anni della International Association for the Study of Pain (IASP), la più importante organizzazione mondiale dedicata allo studio e al trattamento del dolore.

Dopo mezzo secolo, Firenze torna a essere simbolo di progresso nella medicina antalgica, ospitando medici, ricercatori e innovatori uniti da un obiettivo comune che oggi sembra meno utopico: “Mai più dolore”.